Tre giorni intensi quelli che hanno coinvolto – il 5, 6 e 7 novembre 2023 – i Dirigenti scolastici e personale di Staff delle scuole appartenenti alla Rete provinciale per l’Educazione degli adulti, tra cui l’ITE “A. Tambosi”: i partecipanti al viaggio studio hanno incontrato i responsabili dell’UnitĂ Educazione degli adulti del Ministero dell’istruzione slovena e hanno visitato i piĂą prestigiosi istituti del Paese attivi su questo campo.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Erasmus+ finalizzato ad incentivare l’aggiornamento della popolazione adulta attraverso progetti di cooperazione, mobilità di esperti, soggiorni studio al quale è accreditata anche la Rete provinciale per l’Educazione degli adulti. L’iniziativa formativa, nata su input del Dipartimento istruzione e cultura della Provincia in collaborazione con Europe Direct, è stata coordinata dalla Dirigente scolastica Matilde Carollo, referente per la formazione della popolazione adulta presso lo stesso Dipartimento.
Le visite ai centri di eccellenza sloveni hanno fornito ai partecipanti numerosi spunti e stimoli di riflessione per sviluppare in ottica ulteriormente innovativa il sistema dell’Educazione degli adulti in Trentino. Tra le tappe del viaggio studio, Lubiana dove i partecipanti hanno incontrato i responsabili dell’unità Educazione degli adulti del Ministero dell’istruzione slovena e dell’Istituto sloveno per l’Educazione degli adulti; il Centro di Biotecnica GRM di Novo Mesto; il Centro per l’istruzione e la cultura di Trebnje e quello di Lubiana e di Postumia.
“Ottima esperienza“, racconta il prof. Biagio Orlando, Vicario presso la nostra scuola. “Abbiamo visitato piĂą di una scuola che si occupa di Educazione degli adulti a Lubiana e in altre aree geografiche.” Non sono mancati momenti di confronto, dialogo e di ispirazione: ” Abbiamo osservato due aspetti che in Italia mancano: in Slovenia il ministero ha costituito un Centro Eda per tutto il paese finanziato in buona parte da fondi FSE e si incentivano ricerca comunicazione”.
La conclusione del prof. Orlando è di buon augurio: “Auspico che queste buone pratiche possano trovare terreno di discussione nel nostro territorio”.
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