Matematica in ospedale

Instancabile - e momentaneamente "in stand by" - la stimata prof.ssa Michela Barazza insegna equazioni e radicali a una studentessa di Seconda.

«Sono molto stupita che abbia fatto scalpore un gesto che dovrebbe essere normalità quando tutti noi docenti abbiamo cura dei nostri studenti» esordisce la prof.ssa Michela Barazza, già infortunata sulle piste da sci, a proposito della notizia rimbalzata su quotidiani (in allegato l’articolo pubblicato il giorno lunedì 5 febbraio 2024 su “l’Adige” e firmato da Giorgio Battocchio) e social che la lusinga e la ritrae nei panni di prof di Matematica in ospedale. «Mi sono anche interrogata sulla coincidenza di tanto stupore proprio nella settimana che ha visto l’intervento del Presidente Mattarella in concomitanza con la celebrazione di Trento città del Volontariato: mi auguro che il volontariato si moltiplichi, perché donare fa bene

Non ha perso l’inconfondibile sorriso la prof.ssa del Tambosi che da 42 anni insegna Matematica – dal 1987 ha il ruolo al Battisti prima, e al Tambosi poi – con dedizione e passione, diventando per i suoi studenti e le sue studentesse una figura importante e un punto di riferimento: non solo per risolvere equazioni e tracciare parabole, ma anche – e soprattutto – per aiutarli a trovare in sé le risorse per crescere e migliorare.

«L’insegnamento passa per la relazione con ragazze e ragazzi: occorre capire i loro bisogni, riuscire a mettersi al loro livello. Quando mi dicono “non ci capisco nulla” (di matematica), io rispondo: “Non è colpa tua, dimmi cosa non hai capito e vedrai come sarai felice quando avrai capito!” Oppure mi dicono: “Ho sbagliato tutto” e io rispondo: “Hai sbagliato un segno, un passaggio: questo hai sbagliato, non tutto!”» «Mai svalutare l’alunno: se dai un’insufficienza, la verifica è insufficiente. L’alunno vale come persona.»

«Mi è sempre piaciuto lavorare a scuola e con studenti e studentesse: quando un alunno mi dice “prof, posso parlarle”, faccio tutto lo spazio possibile. Questo è il mio ultimo anno da prof e vorrei lasciare un’eredità: vedere lo studente come persona da aiutare a crescere.»
Parla con trasporto del suo lavoro la prof.ssa Michela Barazza, lo stesso trasporto che nell’arco della sua carriera l’ha portata a distinguersi per umanità e professionalità in classe, nei corridoi e in aula docenti. E, forte della consolidata esperienza sono molte le proposte che ha portato al Tambosi per potenziare l’offerta formativa: referente da ormai 20 anni del progetto “Giù la maschera” (https://tambosi.tn.it/scheda-progetto/giu-la-maschera/) in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Trento, da almeno 6 anni organizza corsi di formazione per docenti, famiglie e studenti anche in collaborazione con lo psicologo della scuola, il dott. Vinicio Carletti. Tra le tematiche prese in esame trovano spazio la gestione dell’ansia e dell’aggressività; la comunicazione sana ed efficace; essere protagonisti della propria storia; promuovere benessere a scuola e corso di improvvisazione teatrale. E, ancora, ha in cantiere un corso incentrato sull’orientamento dando attenzione in particolare alle materie STEM rivolte alle ragazze: “del resto, sono una docente che insegna Matematica!”

Documenti

prof.ssa BARAZZA

webp - 176 kb